3 Trucchi per Imparare l’Inglese che Non Ti Hanno Mai Detto!
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‘cause I’m about to share with you
something really really unique, I have never talked about before.
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Da quando ho condiviso l’intervista a
Jay Shetty, l’ex monaco diventato virale
che ha raggiunto oltre 13 milioni di
followers su facebook,
in molti mi avete chiesto come diavolo
ho fatto a imparare l’inglese così bene.
Per chi non ha visto l’intervista è
disponibile sul mio blog, è in lingua
originale sottotitolata in italiano.
Ora per rispondere alla domanda di come
ho imparato l’inglese così bene, in
realtà ci sono tanti fattori che mi
hanno aiutato, ma tre in particolar modo
hanno fatto la differenza:
ed è proprio a questi tre fattori che
voglio dedicare il Ceciweekly, così che
possiate cominciare ad approcciare lo
studio non solo dell’inglese, ma di
qualunque lingua vogliate imparare, non
tanto dal punto di vista teorico come di
solito ci insegnano a scuola, ma da un
punto di vista un pochino più pratico,
così da evitare le solite frasi tipo: ‘the pen is
on the table, the cat is on the chair’ e stuff like that.
Regola numero uno: lasciare andare la
paura di fare parecchie figure di
meravigliosa incompetenza. Vedi prima
ci lasciamo alle spalle
l’idea di suonare e apparire perfetti
quando impariamo a masticare una nuova
lingua,
prima riusciamo a sbloccarci altrimenti
il rischio è davvero quello di non
sbloccarsi mai. Quante persone ci sono là
fuori che possono leggere libri interi in
inglese, ma che quando si trovano a
conversare con persone reali si bloccano
del tutto e piuttosto di fare figure di
meravigliosa incompetenza decidono di
rinunciare in partenza. Quando lavoravo
come runner, mi trovavo a Londra, tantissimi
anni fa, una runner per chi non sapesse
che cosa vuol dire questo termine è
qualcuno che non parlando l’inglese non
è tenuto a parlare i clienti, ma deve
soltanto pulire i tavoli e portare gli
ordini. Mi successe che una persona si
avvicinò a me, quello che pensavo fosse
un cliente e mi chiese “Where is Tony?”,
‘Dov’è Tony?’ e io capii: “Where is the toilet?”. Ora una
parentesi importantissima, Tony era il
mio capo, il proprietario del
ristorante e la persona che mi si era
avvicinata era la moglie di Tony. Io
indicai il bagno che tra l’altro era
aperto, quindi non si poteva nemmeno
fraintendere con l’idea di pensare che
Tony si trovasse dentro il bagno e
quindi la moglie di Tony convinta che io
stessi prendendo in giro suo marito
minacciò di licenziarmi. Solo implorando
in lacrime di poter avere salvo il posto
riuscii a non essere cacciata fuori.
Lezione imparata: più figuracce
facciamo più ci abituiamo a farle e le
figuracce sono inevitabili quando impariamo
una nuova lingua, per cui via, bando alle
inibizioni,
forse non salveremo la faccia, ma io di
sicuro ho salvato il mio posto di lavoro
in un modo o nell’altro. Prima accetti di
sembrare lo scemo del villaggio, più
facile diventerà sembrarlo senza farsi
troppi problemi e più breve sarà il
periodo in cui dovrai sembrarlo, perché
prima o poi quasi senza nemmeno
accorgertene
ci sarà come uno switch, come se si
fosse acceso un interruttore e
improvvisamente quello che non capivi,
diventa comprensibile. Il che mi porta al
secondo punto importantissimo,
regola numero due: parcheggiare la
grammatica. Non voglio dire che non sia
importante assolutamente, ma è secondaria.
Personalmente l’inglese che ho imparato
a scuola si è rivelato quasi del tutto
inutile, avevo memorizzato un sacco di
frasi, un sacco di verbi, forse i nomi si
sono rivelati utili,
il problema è che quando sono arrivata lì nella situazione non capivo
un’emerita mazza di quello che mi dicevano,
non capivo nulla e quindi non serviva a
niente tutto lo sforzo mnemonico che
abbiamo fatto fino ad allora. Prima che
famoso Tony decidesse di assumermi,
per quella che sarebbe stata
l’esperienza lavorativa di quasi un anno,
avevo girato come una forsennata di
ristoranti in ristorante, di negozio in
negozio, distribuendo i miei curriculum
che a quel tempo erano ancora cartacei,
sperando che qualcuno
naturalmente mi richiamasse per
assumermi. C’era ovviamente il mio numero
di telefono, il mio indirizzo, era tutto
perfettamente professionale. L’unico
problema è stato che ad un certo punto
a distanza di qualche giorno ho ricevuto
una chiamata, una sola purtroppo, o per
fortuna, fatto sta che si è rivelato
comunque inutile, da parte di uno di quei
famosi ristoranti che avevo visitato.
Perché si è rivelato inutile? Perché
cercare di capire con tutta me stessa
quale fosse il nome di quel benedetto
ristorante, ne avevo passati
talmente tanti che non ricordavo
assolutamente di quale si trattasse.
Chiesi quale fosse lo spelling, chiesi il
nome due, tre, quattro volte, ad un certo
punto feci addirittura finta che la
linea fosse disturbata fino a quando
sconsolata misi giù. Ancora oggi non ho
la più pallida idea di chi mi avesse
chiamato quel giorno. Cosa voglio dirti
con tutto questo? Invece di memorizzare
noiosissima regole di grammatica, ascolta,
ascolta, ascolta più che puoi, fai un
ultrà full immersion tutte le volte che
puoi. Se non hai la possibilità di
viaggiare non ha alcuna importanza, non
esistono scuse,
guardati un film al giorno, un documentario,
se unisci le cose con qualcosa di utile
ti guardi qualcosa di utile mentre alleni il tuo inglese, ascoltati un audiolibro,
tutto quello che ti può servire per
cominciare a fare il famoso orecchio: io
ricordo che mi ero messa a guardare,
prima che mi andasse in disgrazia visto
tutte le puntate che mi sono sorbita, Jessica Fletcher, la signora in giallo e
mi scrivevo su un foglio di carta tutte
le parole che riuscivo a capire, anche se
non ne conoscevo il significato. E a
forza di guardare lo stesso genere con
la stessa pronuncia perché i
protagonisti erano più o meno sempre gli
stessi e con la stessa tipologia di
storia, i termini ricorrenti tornavano e
tornavano, fino a quando non ho
cominciato a farmi un vero e proprio
vocabolario di espressioni e di
terminologie non apprese sulla carta, ma
apprese ascoltando e questo ha fatto
tutta la differenza. Quindi scegli
qualcosa che ti piace e mi raccomando
cerca di tenerti il più costante
possibile. Ma passiamo alla regola numero
tre: trovare una motivazione abbastanza
forte e qui sembra quasi una banalità,
sembra quasi qualcosa che nulla ha
a che vedere con l’apprendimento effettivo
della lingua, e invece fa tutta la
differenza. Per migliorare rapidamente
hai bisogno di trasformare
l’apprendimento della lingua in una
passione, la passione può davvero
contribuire all 80% dei
risultati che ottieni laddove la
metodologia e l’approccio che utilizzi a
volte corrispondono a un semplice 20%.
Ora il fatto di dover superare un esame
o il fatto di voler semplicemente
migliorare l’inglese perché tutti dicono
che è essenziale, non è una motivazione
abbastanza forte, fare un colloquio di
lavoro che potrebbe cambiarti la vita e
dove è necessario l’inglese, quella sì
potrebbe essere una motivazione
abbastanza forte o fare il viaggio
della tua vita da solo, quello che hai
sempre sognato e che hai sempre
posticipato per paura di non riuscire a
cavartela, quella potrebbe essere la
motivazione abbastanza forte. Ovviamente
la motivazione è individuale per ciascuno
di noi, ma è quello che scatena la
passione e quando diventi appassionato
ti innamori del processo e quando ti
innamori del processo la destinazione
non diventa più lontana, perché nemmeno
ti accorgi di tutti gli step che
percorri alla velocità della luce.
Pensa a quanto l’inglese può cambiare la
tua vita tra cinque, dieci, vent’anni, e se
non è l’inglese potrebbe essere il
cinese, potrebbe essere l’arabo ,qualunque
sia la lingua che vuoi imparare. Quando
ho deciso di partire per la Gran
Bretagna
l’ho fatto rinunciando a un anno di
università, nel senso che l’ho cominciata
più tardi del previsto, ma non l’ho mai
vista come una perdita di tempo, ero
davvero convinta, sapevo dentro di me che
questa semplice conoscenza avrebbe
completamente trasformato il mio futuro,
avrebbe aperto delle porte che
altrimenti sarebbero rimaste chiuse per
sempre e se conosci un pochino la mia
storia in giro per il mondo,
sai che davvero è stato così. E siamo
alla parte più bella dei nostri Ceciweekly, quella in cui sei tu ad
impegnarti in questa volta per almeno 30
giorni a mettere in pratica uno o più di
questi tre suggerimenti per accelerare
l’apprendimento della lingua che hai
voglia di migliorare o di apprendere da
zero. Per partecipare alla sfida non devi
fare altro che condividere nei commenti
qui sotto un “sì” nella lingua che vuoi
imparare.
Yes! Oui! Da! Sì! Qualunque lingua sia,
condividi il tuo sì qui sotto e che la sfida
abbia inizio. Bye Guys!
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condivido solo via mail. Fino al prossimo
episodio un grandissimo abbraccio di
luce!